Indice
I Filosofi e il
Ludus deportivo
NOTE INTRODUTTIVE STORICHE ED ANTROPOLOGICHE, DAI "LUDI SACRI ALLO SPORT"
PERCORSO STORICO-FILOSOFICO E PEDAGOGICO NELL'AREA MEDITERRANEA ED OCCIDENTALE (
Dall'Impero Egizio alla rivoluzione Industriale)
L'iter storico filosofico ed i suoi aspetti mondani
ASPETTI DI PSICOLOGIA CLINICA, I MECCANISMI DI DIFESA
Concetti introduttivi
L'originedella psicoanalisi
L'io ; Definizione del concetto di Io Suo sviluppo e funzioni Studi
ad esso relativi;concetti introduttivi sui meccanismi di difesa.
I Meccanismidi difesa
Qualche considerazione finale sui meccanismi di difesa.
La scherma
L'AGGRESSIVITA' ED IL SUO "CURSUS" NEL GIOCO E NELLO SPORT Approfondimenti nell'ottica dell'interpretazione clinica
ed etologica - La scherma "ponte" fra pulsioni ,gioco e sport
BREVE STORIA DELLA PSICOLOGIA CLINICA E DELL'OSSERVAZIONE CLINICA DIRETTA (NELLA
ETA'EVOLUTIVA). UN NUOVO CAMPO DI APPLICAZIONE E DI VERIFICA: LA PRATICA SPORTIVA
- La nascita della psicologia clinica
Il bambino nel periodo di latenza( 7-11 anni); Sviluppo
psichico in rapporto ai compagni di gioco I giochi come specchi dell'anima e la loro
osservazione diretta -
STUDI, RICERCHE, ELABORAZIONE DEI DATI IN PSICOLOGIA CLINICA DELLO SPORT
Introduzione generale alle ricerche -
Aspetti psicoanalitici dell'attività sportiva: nuova metodologia di osservazione
clinica applicata alla scherma nell'età evolutiva
Raffronto tra un indagine scolastica ed una societaria con
il metodo di osservazione clinica diretta applicata alla disciplina schermistica
Il metodo di osservazione clinico diretto applicato al tennis ed
al tennis tavolo, estensione della nuova metodica e nascita della nuova griglia di
osservazione
SVILUPPO DELLE RICERCHE , NUOVE APPLICAZIONI
Introduzione generale alle ricerche
I meccanismi di difesa rilevati con il test di
scrittura.Confronto con i risultati dell'osservazione clinica diretta nello sport
Aspetti terapeutici complementari all'attività sportiva
schermistica e prospettive terapeutiche per altre discipline
Il rilancio dell'attività sportiva nella sua dimensione di
"prevenzione ed integrazione"
Aspetti preventivi ed integrativi dell'attivita sportiva
(sport ed handicap mentale): la psicologia clinica e la disciplina schermistica
"liberano tutti" da vecchi pregiudizi
Nota conclusiva all'estensione delle ricerche
PERCORSO DI AVVICINAMENTO ALLA PROGETTAZIONE DI UN "MODELLO CLINICO DELL'
ATTIVITA' LUDICO SPORTIVA COME PREVENZIONE AL DISAGIO GIOVANILE"
- Basi per una pedagogia a carattere clinico-analitico
Note
Un modello clinico dell'attività ludico-sportiva come spazio
di prevenzione al disagio giovanile.Il progetto "Campus".
Le caratteristiche generali del progetto
"Campus" 1988-1998
Quadro generale
Considerazioni finali
note
bibliografia
CRITICA EPISTEMOLOGICA ALLA METODOLOGIA DI RICERCA
introduzione
Considerazioni sulla validità del metodo induttivo nelle
scienze
Spunti di riflessione
Verso un modello di " ricerca scientifica"
nell'impianto clinico di lavoro
CONCLUSIONI
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Un "modello clinico
dell'attività ludico sportiva come spazio di prevenzione al disagio giovanile" Il
Progetto "Campus" (1988-98)
Ora eccoci giunti sulla, base dei modelli
precedenti e tenendo in buona considerazione quanto precedentemente esposto nel lavoro al
Nostro intervento psico-educativo-motorio. Per cinque anni è stata introdotta (1988-92)
l'avviamento della disciplina schermistica nelle scuole elementari del Comune di Desio.
Ciò é avvenuto grazie all'interessamento sia del Comune, che dei Direttori Didattici,
che hanno accolto questa sperimentazione caldeggiandola. Gran parte del successo di tale
iniziativa si deve anche alla loro lungimiranza. Fra l'altro preciso che e' la prima volta
in senso assoluto (per lo meno in Italia) che un'attivita' sportiva in forma di avviamento
entrava nel programma della scuola elementare, come ora integrativa al Programma
Ministeriale. Da qui ha preso forma una nuova categoria di personaggi che collaboravano
con ambienti scolastici, appunto gli esperti, nel nostro caso istruttori di scherma,
nonche' istruttori dei corsi di avviamento all'attivita' ludico-sportiva per il C.O.N.I.
In cosa consisteva l'intervento? Prima di tutto appunto l'eccezionalita' del servizio
consisteva nel fatto che finalmente l'attivita' ludico-sportiva entrava a far parte della
realta' scolastica nella scuola elementare. Inoltre come tale attivita' non era imposta
bensi' proposta, ovvero, era il bambino a scegliere fra diverse possibilita' di intervento
(quindi non era una imposizione ma una libera scelta). Il bambino si avvicinava
all'attivita' offertagli dagli spazi scolastici nelle ore di programma, con curiosita' con
partecipazione spostanea, non per impostazione genitoriale (visto che e' in ambito
scolastico e non extra) e neppure favorito dalle insegnanti. Solo per spirito d'avventura
ed emulativo e di curiosita' (da principio). Faccio presente che tale richiesta di
collaborazione e' andata sempre a diventare piu' massiccia, tanto che dalle 80 adesioni
dei primi anni si giunse a circa 500-600 che hanno avuto l'opportunita' di affrontare una
realta' nuova, quella sportiva, nel loro cammino educativo. L' intervento - due ore
settimanali, si limitava a proporre come filo conduttore della esperienza con i bambini
una disciplina quale appunto la scherma, assai adatta per le sue componenti educative,
elevate e molteplici come già illustratovi in dettaglio nel secondo capitolo. Rispetto
delle regole (non imposte ma essenziali per divertirsi) dei compagni e fra l'altro
comportante l'introduzione oltre che dell'oggetto simbolico transizionale (il fioretto)
anche dell'oggetto maschera (per riparare il viso) che comporta altre componenti di
scoperta ed educative non indifferenti. Ci riallacceremo qui per aprire una breve
parentesi agli scritti di Roger Caillois Accademico di Francia al riguardo: "Ed
eccoci riportati al problema generale posto dal fatto di portare una maschera. Fatto che
generalmente si accompagna ad esperienze di possessione, di comunione, con gli antenati
... Il portatore di una maschera provoca nel soggetto un'esaltazione passeggera e gli fa
credere di subire una qualche trasformazione decisiva. In ogni caso, favorisce il libero
scatenarsi degli istinti (qui ricordiamo sempre indirizzati dalle regole del gioco nel
caso schermistico) l'inversione di forze temute ed invincibili. Certo, all'inizio il
soggetto sa bene di che cosa si tratta, ma cede ben presto all'ebrezza che lo travolge.
Egli incarna allora, temporaneamente quelle presenze terrificanti le mima, si identifica
con esse ... e' lui adesso che fa paura, e' lui la potenza terribile e disumana. Inoltre
attraverso l'istituzionalita' delle maschere (vedi ad esempio cultura Dogon) le maschere
sono il vero collante sociale. Ed e' proprio nelle societa in cui gli uomini praticano
l'iniziazione si servono di maschere particolari, che li rendono partecipi all'esistenza
collettiva "(49). Ecco cosi' aver creato il "collante" per usare
l'espressione cara a Callois per far si che il gruppo in questo caso particolare, si sia
unito. Ma per cio' che mi riguarda l'intervento e' anadato oltre. Riprendendo alcune righe
dai lavori sopra esposti : -Ackerman (49b) propone alcune correlazioni generali circa
le aree di competenza che appartengono rispettivamente all'operatore sociale ed allo
psichiatra. A suo avviso il livello dinamico su cui avviene l'incontro delle due
professioni e' il cosidetto livello dell'io. L'Io rappresenta le funzioni organizzanti,
strutturate adattivamente, dalla personalita' totale, che sono orientate sia verso il
mondo reale esterno, che verso i conflitti interni fra impulso e coscienza morale. Dal
momento che l'Io assicura il collegamento dinamico fra la realta' sociale e l'inconscio,
cosi' come il legame fra motivazione individuale e di gruppo, l'Io costituisce anche il
terreno comune dove si incontrano gli interessi professionali specifici dell'operatore
sociale e dello psichiatra. Ed e' su questi campi che la ricerca si e' articolata: Campo
sociale (attivita' ludico sportiva estesa nelle scuole) Campo clinico (attivita' di
ricerca attraverso i meccanismi di difesa). Si è osservato molto accuratamente le
dinamiche comportamentali di questo sport che pone i due contendenti uno contro l'altro e
dove il contatto diretto e' mediato attraverso un prolungamento del Se', che e' l'arma. Le
interazioni che il soggetto deve avere con l'altro soggetto sono estremamente dirette
poiche' ogni movimento e' portato verso un altro individuo, ed anche il non agire e'
interpretabile come un gesto. In altre parole secondo Watzlawich* (49c) "Non esiste
un qualcosa che non sia un non comportamento, o, per dirla anche piu' semplicemente non e'
possibile non avere un comportamento." Il nucleo fondamentale della ricerca e' quello
di rilevare se esiste una correlazione effettiva tra i meccanismi di difesa dell'Io e le
azioni schermistiche con una marcata propensione alla negazione. Da cio' e' possibile
dedurre che tale griglia di lavoro possa essere valida al fine di rilevare tali meccanismi
in ambiente diverso da quello scolastico, familiare o sociale (cioe' quello sportivo,
ovvero, scolastico sportivo: un ambiente non contaminato dal transfert dei genitori, che
potrebbe essere presente nei luoghi sportivi extrascolastici, ne' dalla imposizione della
disciplina quindi un ambiente ad hoc ed inoltre nuovo per tali osservazioni.) Inoltre come
si possano rilevare con tale mezzo sportivo (la scherma) applicando la griglia di
osservazione, i mutamenti dei meccanismi di difesa all'interno dei gruppi e la maggior
distribuzione di tali meccanismi da parte di colui che e' praticante la scherma.
Ricordiamo che con tale metodologia si ha la possibilita' di individuare quei soggetti che
nel tempo perdureranno in atteggiamenti di difesa particolari, che potrebbero essere
indizio e sintomo di problematiche interessanti da verificare. Erikson ci ricorda che:
"I meccanismi di difesa probabilmente non sono predisposti solo per contenere le
spinte istintuali del singolo ma dove riescono a funzionare relativamente bene, vengono
condivisi ed integrati come parte dell'interazione di individui e di famiglia come di piu'
ampi gruppi sociali (gruppo scolastico schermistico). I meccanismi di difesa quindi posono
essere condivisi da altri ed assumere cosi' un valore ecologico nella esperienza di vita
delle persone che hanno rapporti in comune nella vita comunitaria " (50). Questi i
presupposti e la prima parte dell'intervento, educativo-ludico-sportivo specialistico, da
noi apportato all'interno della realta' scolasticaed esposti dettagliatamente nei capitoli
quattro e cinque. Colpiti positivamente dai risultati indubbiamente confortanti di tali
esperienze, abbiamo attivato una proposta anch'essa rivoluzionaria: -la nascita del
progetto "Campus "nelle scuole elementari in Italia.
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